The Kernel - Export India Porter
£5.6-6.3% abv. Malted barley. This started out as a recipe based on one from the Barclay Perkins brewery from 1855. We’ve tempered the roast character of the original recipe with some chocolate and crystal malts, but the main difference is that this is hopped in the way we would hop our pale ales and IPAs – late kettle additions and dry hopping. The result is a dark brown beer that promises coffee and cocoa, but then the hops bring lightness, brightness and fruit. Hops vary. “
- STILE – 13C – English Porter
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.thekernelbrewery.com/
- LOTTO – 250124
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 25/01/2024
- DATA SCADENZA – 25/01/2025
- DATA DEGUSTAZIONE – 11/7/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 23°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 8°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 6.5 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
I londinesi di The Kernel, noti per la loro predisposizione alla luppolatura molto decisa quale loro trademark, intitolano la loro Porter come Export India. La stessa si presenta in un marrone molto scuro con riflessi rubino, la schiuma è abbondante, di colore beige-crema con una ottima ritenzione e decisamente abbondante. Grana fine.
Il malto tendente al torrefatto si avverte subito; cioccolato fondente, polvere di caffè e pane tostato è ciò che principalmente riconosco essere frutto della combinazione dei cereali. Erbaceo, resinoso e leggero agrumato è ciò che traspare dal luppolo e non manca di intensità. Esteri fruttati di bassa entità (nocciola, frutta scura). Dalla schiuma mi giunge un basso sentore di cartone, causato da un leggera forma ossidativa.
La dolcezza che il cereale genera è moderata e di stampo torrefatto-cioccolatoso; in questa direzione lavorano anche gli esteri fruttati, comunque di bassa intensità, sotto forma di mora, mirtillo e nocciola. La luppolatura si conferma protagonista e si attesta su valori medio-alti: evoca erbaceo (erba fresca), resina e terroso. L’ amaro è forte e il bilanciamento è sorprendentemente verso l ‘amaricante. Finale bilanciato fra secchezza e morbidezza.
Trovo una astringenza un po’ decisa e decisamente sopra le righe; corpo medio-basso, bassa sensazione calorica, media cremosità, bassa sapidità e bassa acidità.
E’ una buona birra, che trovo abbia nell’ astringenza l’ unico limite tecnico e nel bilanciamento troppo verso la luppolatura l’ unico limite stilistico. La bevuta è comunque piacevole e offre numerosi spunti di interesse, nonostante le imperfezioni che ho riportato.
Viste le caratteristiche, la berrei con una carne rossa di manzo per sfruttarne amaro e astringenza. Poco adatta per i dessert, a meno di voler bilanciare una dolcezza eccessiva.
Indubbiamente consigliata a chi ama le birre scure britanniche con un tocco di amaro deciso, indipendentemente dallo stile; piacerà anche a chi cerca sensazioni dure palatali ingentilite da una cremosità di buona presenza.