The Kernel - Dry Stout (Motueka - El Dorado)
“4.3-4.8% abv. Malted barley, oats. The equivalent to Table Beer in our range of stouts and porters. Not brewed to ‘dry stout’-style, per se, but a stout that is dry. Light-bodied but not thin, with more prominent kettle-hopping and then dry-hopping to add some brightness and contrast to the roasty, biscuity, and savoury character of the dark malts.”
- STILE – Irish Stout
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Inghilterra
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.thekernelbrewery.com/
- LOTTO – 2420.2657
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 4/4/2024
- DATA SCADENZA – 4/1/2025
- DATA DEGUSTAZIONE – 12/6/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 21°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 11°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 4.8 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
La Dry Stout dei londinesi The Kernel è una Irish Stout “multiforma”: infatti assume la propria identità a seconda dei luppoli impiegati, mantenendo la stessa base. In questo caso sono utilizzati Motueka ed El Dorado in combinazione.
Si presenta in un color marrone scuro leggermente velato; abbondante schiuma cremosa di ottima persistenza e di color beige. La stessa ha una grana medio-fine.
Sono i sentori di caramello scuro, caffè e frutta scura (uvetta) a imporsi quali risultato della parte maltata. Avverto anche una lieve bruciatura. La fermentazione è di medio-bassa intensità, ma ricca di esteri (prugna, nocciola). La luppolatura è molto presente ed è una caratteristica di The Kernel: resinoso, citrico ed erbaceo sopravanzano addirittura la parte maltata. Un aroma alcolico un po’ troppo deciso si impone e trovo anche un lieve traccia di diacetile.
Al palato trovo sfumature simili a quelle odorate, a cui aggiungo un indizio di cioccolato e la bruciatura in questo caso si fa un po’ più evidente e un po’ più fastidiosa. Molto più incidente anche la parte degli esteri rispetto al naso, che confermo trattasi di uvetta, prugna e nocciola. La luppolatura è sempre molto alta come intensità e conferma gli aromi odorati, con un floreale inaspettatamente incisivo. Amarezza elevata, finale secco e bilanciamento decisamente verso la luppolatura.
Il corpo è esile e la carbonazione alta e francamente eccessiva. Bassa cremosità e una leggera astringenza sono palesi. Nessuna sensazione calorica.
E’ sicuramente una discreta birra, però siamo ben distanti dall’ esempio di stile perfetto anche se la tendenza moderna è di cercare questo tipo di luppolatura super aggressiva anche in stili quali le Irish Stout che non la prevedono affatto. E’ inoltre una caratteristica di The Kernel quella di luppolare in questa maniera i lori prodotti e infatti non mi stupisce questa scelta. Non è esente da imperfezioni, su tutte una gasatura veramente eccessiva e un sentore alcolico troppo pronunciato al naso. Bruciatura, lieve astringenza e diacetile sono avvertibili, ma non troppo dannosi nell’ economia generale. A me è tutto sommato piaciuta, nonostante le mancanze di cui sopra e la tendenza ad assomigliare ad una Black IPA.
Non è una birra facile da abbinare e ne sfrutterei la abbondante luppolatura e la astringenza avvertibile per un piatto a base di carne rossa e panificato, operando per contrasto.
Mi sento di consigliarla agli amanti delle Stout nonostante non sia proprio in stile, così come a chi apprezza le Black IPA, quale a mio giudizio questa birra tende di più. Apprezzabile anche da chi apprezza il connubio torrefazione-forte luppolatura.