San Biagio - Monasta

“Birra monastica per eccellenza, creata seguendo l’antico metodo di produzione brassicola ed ispirata alla scuola belga delle Strong Ale. Il color nocciola, leggermente velato con riflessi rossastri e la schiuma abbondante e persistente distinguono Monasta da tutte le altre. Dal corpo ben strutturato, seduce con un naso ricco e complesso in cui le sensazioni pungenti e vegetali di alloro si fanno più nitide e apprezzabili ben ammorbidite dalle sfumature mielate e balsamiche di tè verde. Al palato si muove tra toni caldi, morbidi e speziati alternando un attacco dolce ed avvolgente ad un finale più amaro e persistente.”

  • STILE – Belgian Golden Strong Ale
  • FERMENTAZIONE – Alta
  • PROVENIENZA – Italia
  • GENERE – Artigianale
  • SITO DEL PRODUTTORE – https://birrasanbiagio.it/
  • LOTTO – 090825
  • DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 9/8/2023
  • DATA SCADENZA – 9/8/2025
  • DATA DEGUSTAZIONE –  16/6/2024
  • TEMPERATURA LUOGO – 23°
  • TEMPERATURA DI SERVIZIO – 13°
  • CALICE UTILIZZATO – Balloon
  • ALCOOL – 7 %
  • GRADI PLATO – Non Dichiarato
  • IBU – Non Dichiarato
  • EBC – Non Dichiarato
  • REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso

Il birrificio San Biagio annovera fra le proprie proposte questa Strong Ale di ispirazione belga, il cui stile non è ben chiaro (non è certo una Dark Strong e nemmeno una Golden Strong) e che, al di là dell’ indiscutibile piacere di beva, non me la può far riferire in modo preciso ad un esempio. Potrei definirla Belgian Brown Ale per le sue caratteristiche, ben sapendo che è uno stile che non è codificato.

Di color ambrato pieno, è decisamente opaca e noto alcuno corpo in sospensione durante la versata: è lievito, ma non crea mai un bell’ effetto estetico nonostante l’ inevitabile presenza, specie nelle birre rifermentate in bottiglia. Schiuma molto abbondante e di color crema, la cui grana è molto fine, e di ottima persistenza.

Sono evidenti le presenze fermentative da subito: esteri (pera, mela, frutta disidratata) e fenoli (zenzero e pepatura) sono ciò che caratterizza maggiormente la birra. Il malto è comunque incidente tramite tostato, nocciolato e miele di castagno. Luppolatura bassa che al naso fornisce un lieve floreale e un altrettanto minimo speziato.

Il sorso è di ottima intensità e regala dolcezza tostata che fa il pari con una ottima presenza di esteri e fenoli: tutti questi lavorano in sinergia per creare una rotondità molto spiccata. Bassa amaricatura, secchezza scarsa e bilanciamento decisamente verso la dolcezza.

Corpo molto pieno e gasatura elevata; si avverte un sensazione calorica significativa e una alta cremosità. Nessuna astringenza, un tocco lieve di acidità.

In definitiva, è una birra molto ben fatta in cui non trovo difetti degni di nota e il cui piacere di bevuta è molto alto, a patto di amare rotondità elevate. Certo, non fa riferimento ad uno stile preciso e questa è una cosa che devo valutare in sede tecnica; ma ciò non limita la bontà di questo prodotto. Per i miei gusti è eccessivamente proiettata verso la dolcezza, non è palese che, al di là dei gusti personali, è una birra molto ben fatta che ha una grande armonia.

Un piatto importante sia come corpo che come caratteristiche aromatiche sarebbe il suo pairing ideale. Io la berrei con una ricca pietanza di selvaggina.

E’ una birra che piacerà a chi ama la dolcezza e i sapori tostati e fruttati da esteri; a chi apprezza un tocco speziato e piccante. Non la proporrei a chi cerca sensazioni dure, qui ce ne sono pochissime. 

VALUTAZIONE PIACEVOLEZZA

7.7/10

77/100

VALUTAZIONE METODO BJCP

2.6/5

26/50