Si presenta con un dorato carico con riflessi ranciati ed è opalescente. Schiuma scarsa, evanescente, di color avorio e a grana molto fine.

C’ è abbastanza poco da dire in sede olfattiva visto che il dominio della frutta, passion fruit nello specifico, è assoluto. Non avverto malto nè luppolo, solo una netta evocazione acida e sapida che accompagna il forte aroma fruttato di questa birra dei polacchi Pinta. 

In bocca, per fortuna, la presenza del malto c’è e serve a creare la base su cui il potente fruttato si sviluppa, anche se lo stesso cereale non si avverte a livello aromatico. Nessuna presenza di luppolo, ma lo stesso fornisce una amarezza accennata. Secchezza media che ben si sposa con la dolcezza che il frutto tropicale garantisce.

Corpo medio-basso, cremosità discreta, gassatura moderata, basso calore alcolico, astringenza evidente, sapidità avvertibile e acidità moderata. 

Questa Kwas è una Catherina Sour che si gioca la propria identità unicamente con un massiccio impiego di frutto della passione che la rendono assai sbilanciata, ma piacevole. Certo, siamo abbastanza distanti dal concetto di birra e anche dallo stile sul quale questa Kwas è sviluppata (Berliner Weiss), ma la stessa si beve con piacere purché non ci si attenda un contributo avvertibile di cereale o luppolo. E’ birra, quindi? Per me no, la trovo più simile ad un succo di frutta alcolico con acido lattico, sensazione che molte Catherina Sour mi evocano. 

Pesce in primis, ma anche piatti con forti sapori che possono venire placati dalla discreta acidità che questa Catharina fornisce.

Piacerà agli amanti del neonato stile brasiliano e a chi ama più i cocktail fruttati che la birra; chi cerca una bevuta diversa, borderline nel mondo birra e ama il tropicale non rimarrà deluso.