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La Pirata Brewing - Vincenzo
“Salendo sulla collina, proprio dietro la vecchia quercia, l’erba diventa più alta. A volte mi fermo a guardarlo, mentre ondeggia dolcemente nella brezza. Da qui vedo l’ultima finestra del mio amato… Vuole andarsene… e non riesco a immaginare nessun altro posto con questo odore e la voce debole dell’erba.
Barcellona 02/10/00 – Poesia di Vincenzo”
- STILE – 21A – American IPA
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Spagna
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://cervesalapirata.com/
- LOTTO – L20240916
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 16/09/2024
- DATA SCADENZA – 09/2025
- DATA DEGUSTAZIONE – 03/02/2025
- TEMPERATURA LUOGO – 23°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 13°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 6 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 48
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Giallo chiaro paglierino acceso, è velata. Schiuma di media abbondanza, bianca, di nominale persistenza, a grana finissima.
Il luppolo la fa da padrone e regala sensazioni erbacee, tropicali, agrumate, fruttate, tropicali e resinose. Bassa la parte maltata, che comunque non manca di evocare toffee e biscotto, sebbene appena percettibili. Ciò che non gradisco è un accenno vegetale fin troppo accesso, con richiami alla cipolla e al sedano. Esteri medio-bassi (di origine probabilmente da luppolo), nessun fenolico. Intensità media.
Confermato tutto ciò che ho odorato, compresa la netta bilanciatura verso la luppolatura, come è lecito attendersi da una American IPA in stile. Lieve l’ accenno di cereale, subito sopraffatto dalla forte luppolatura, che fornisce pompelmo, ananas, bosso, tiglio, resina, cedro e lime. Amarezza alta e buona secchezza. Profilo fermentativo pulito e purtroppo sempre troppo presenti i sentori vegetali, cipolla su tutti ma anche sedano, che avevo già ravvisato al naso.
Corpo medio-basso, media carbonatazione, buona cremosità, bassa astringenza, medio calore alcolico, sapidità percettibile e bassa acidità. In linea con quello che lo stile prevede.
E’ una American IPA che trovo nella media; ben fatta, ma con importanti e a tratti disturbanti sentori vegetali, cipolla su tutti, che non la esaltano. Non ha un intensità spaventosa (il che può essere anche un bene) e fornisce una parte di maltata percettibile e significativa. Amara, molto e ben secca, paga una eccessiva incisività da amaricante che sconfina negli aromi poco gradevoli che ho descritto. Non una brutta bevuta, ma nulla per cui vada la pena fare follie o ricordarsi a lungo.
E’ molto proiettata verso sensazioni fruttate-vegetali e fornisce una lieve astrigenza, non è eccessivamente intensa né lunga, per cui indubbiamente la raccomando a piatti con una discreta presenza di componenti grasse, per contrasto.
Piacerà a chi ama le luppolature intense, ma non esageratamente incidenti; chi cerca un amato vivace sarà soddisfatto. I cultori delle IPA ne troveranno un esempio di media piacevolezza, ma che li soddisferà indubbiamente.
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