Klosterbrauerei Weissenohe - Bonifatius Dunkel
“Una birra di campagna scura, forte ma gustosa, il cui carattere tradizionale è sottolineato dal suo elevato contenuto di mosto originale pari al 12,6% (birra da esportazione!). Prodotta solo con malto scuro in un complesso processo di ammostamento. Forte nella bevanda, amarezza appropriata e un piacevole aroma tostato.”
- STILE – 8A – Münich Dunkel
- FERMENTAZIONE – Bassa
- PROVENIENZA – Germania
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://klosterbrauerei-weissenohe.de/
- LOTTO – 200325/0731
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarato
- DATA SCADENZA – 20/03/2025
- DATA DEGUSTAZIONE – 28/11/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 22°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 11°
- CALICE UTILIZZATO – Teku
- ALCOOL – 5.1 %
- GRADI PLATO – 12
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Di color ambrato scuro con evidenti riflessi rossastri, è molto limpida. Schiuma non molto copiosa, poco persistente e di color beige. Molto fine la grana.
I prodotti di Maillard, la crosta di pane e il miele di castagno sono ciò che identifico da subito; esteri di media intensità (castagne, prugne e ribes rosso) e basso fenolico, che richiama la cannella. Lo stesso fenolico, se fornisce un piacevole aroma di cannella, purtroppo ne causa un altro ben più intenso che mi ricorda il fumo ed il medicinale. Trovo anche un forte DMS (mais) e un indizio ossidativo, non molto pregiudicante. Basso aroma di luppolo (floreale e speziato). Intensità generale piuttosto bassa.
Se il malto si esprime in modo deciso al naso, l’ assaggio ne conferma la presenza indubbia, ma ne testimonia anche una fuggevolezza quasi inspiegabile che lascia “scoperta” la parte centrale del sorso, molto vuota, visto che esteri e fenoli sono molto meno intensi rispetto a quelli promessi al naso. Anche i difetti sono più contenuti, ma sempre presenti, specie quel fastidioso fenolico. Amarezza medio-bassa e secchezza medio-alta. Luppolatura anch’ essa di bassa intensità che regala floreale, geranio, speziato ed uno strano erbaceo tipico dei luppoli britannici, quale la foglia di tè.
Corpo medio-basso, gasatura moderata, sensazione alcolica pertinente al grado alcolico, nessuna cremosità, nessuna astringenza ed acidità.
Non è una birra che si può definire molto in stile vista la presenza di off-flavors abbastanza inspiegabili provenienti sia dai cereali che dalla luppolatura, e non è perfetta nemmeno tecnicamente, con una decisa nota di fumo e medicinale che non strozzano totalmente la beva, ma la limitano in modo deciso. Fortunatamente non trovo astringenza, bruciature o asprezze ed è una birra che regala un piacere di bevuta nella media e che non brilla per qualità. Anche la schiuma non è certo quella che si aspetta da uno stile del genere. Ci sono, comunque, note positive, come un buon bilanciamento fra i malti e i luppoli, una decisa secchezza e un bel gioco fra fruttato e speziato.
Apprezzabile con piatti di leggera struttura come carni rosse, vitello o maiale; la secchezza contrasta piatti untuosi e una certa rotondità può fare altrettanto con piatti piccanti e sapidi.
Piacerà a chi beve le scure tedesche e a chi ama un generale comfort tattile per l’ assenza di astringenza o asprezze; sarà bevuta volentieri da chi ama i profili fermentativi piuttosto puliti.