Huyghe Brewery - St.Idesbald Amber
“Dal colore ambrato carico, St. Idesbald Rousse è ispirata, come tutte le birre del birrificio, alle classiche Ale di abbazia belga. Sapientemente equilibrata nei sentori, l’aroma ed il gusto presentano simili caratteristiche, ad un primo assaggio si percepiscono note dolci di malto e caramello che bilanciano e donano equilibrio sia all’aroma che alla bevuta, che pian piano lasciano spazio a note più speziate (pepe) e fruttate nel finale.”
- STILE – 19A – American Amber Ale
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Belgio
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.brouwerijhuyghe.be/en
- LOTTO – L25-2310S
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 25/10/2023
- DATA SCADENZA – 18/4/2026
- DATA DEGUSTAZIONE – 6/8/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 25°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 11°
- CALICE UTILIZZATO – Tulip
- ALCOOL – 7 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 23
- EBC – 30
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Questa Amber di Huyghe Brewery non ha una connotazione specifica nel BJCP: non esiste una categoria di birre tipicamente belga con queste caratteristiche. Potrebbe forse ricordare una Dubbel per taluni casi, ma siamo abbastanza distanti dal popolare stile monastico per altri versi. La Amber di St. Idesbald si presenta in un color ambrato profondo, molto limpida e con una schiuma estremamente abbondante, assai persistente, a grana media e di color crema.
Il malto fornisce sentori che ricordano il pane tostato, il caramello e il miele di castagno e si colloca su un livello di intensità medio-alto; purtroppo rilevo un metallico evidente probabilmente frutto dell’ ossidazione, visto che trovo anche il classico sentore di cartone che spesso è ricondotto a questa imperfezione. Esteri medi (frutta disidratata, nocciola) e bassi fenoli (pepe). Poco luppolo in aroma con accenni terrosi e floreali. Alcool evidente, ma non fastidioso.
La dolcezza generata da questa Amber è media e persistente sino a quando la secchezza (piuttosto evidente) non prenderà il sopravvento nel finale, che è amaro in modo medio-basso. In mezzo, esteri medi (mandorla e frutta secca) e bassi fenoli che richiamano il pepe. Un alcolico un po’ più spinto in bocca che sfiora il solvente è presente.
Corpo medio-basso, alta carbonazione, molto bassa astringenza, bassa cremosità, e calore generato medio-alto, nonostante i non irresistibili 7° ABV. Una leggera sensazione di “hot” da alcoli superiori è evidente.
Quando l’ ossidazione è così evidente, come in questo caso, la birra non è certo cattiva, affatto, ma non appare in forma come potrebbe. Questa graffia anche un po’ dal punto di vista alcolico e a livello di aromi non è brillantissima. Bevuta nella media, al di là della valutazione dello stile che, come ho già detto, risulta di difficile identificazione.
Potrebbe fare una ottima figura con piatti di carne rossa di media struttura ed elaborazione, come uno spezzatino.
Consigliata a chi cerca un alternativa ad una Dubbel, un po’ meno carica e con diversi punti in comune; piacerà a chi apprezza gasatura importanti e un tocco speziato ben distinto.