Ceres - Mosaic IPA
Bella colorata la lattina di questa Ceres che punta tutto sull’ utilizzo del celebre e tanto in voga luppolo americano Masaic, fruttatissimo, floreale e agrumato. Sul sito di Ceres la presentano in questo simpatico modo: “IPA significa India Pale Ale, ma non è indiana. Mica scemi gli inglesi che, alla fine del 1700, cercavano un modo per conservare la freschezza della birra durante i viaggi verso l’India, quindi ci aggiunsero luppolo extra che ha proprietà antisettiche. Così è nata l’IPA, ottima anche dopo viaggi molto brevi, tipo dal supermercato a casa. Il luppolo Mosaic, famoso per la sua delicatezza, è frutto dell’amore: nasce infatti dall’unione tra una pianta maschio varietà Nugget e una femmina di Simcoe. Come suggerisce il nome, Mosaic, rispecchia la complessità degli aromi che lo compongono. Quelli che ne sanno un sacco sentono nella Mosaic IPA un bouquet particolarmente fruttato, con note di mango, limone e agrumi. Tu cosa ci senti?”
- STILE – American IPA
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Industriale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.ceres.com/
- LOTTO – 9F31AC06B
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – 11/6/2024
- DATA DEGUSTAZIONE – 6/6/2023
- TEMPERATURA LUOGO – 22°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 5°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 5.7 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – GDO
- ESAME VISIVO – Di color dorato intenso, ha una schiuma copiosa a grana medio fine di color avorio molto omogenea e di discreta persistenza. Opalescente e decisamente effervescente, sempre essere abbastanza snella.
- ESAME OLFATTIVO – Il sentore dominante prevedibilmente è il luppolo, di buona intensità e non aggressivo come tante altre IPA in commercio: citrico (lime), agrumato (pompelmo) e leggermente floreale, proprio come il Mosaic si manifesta in purezza. Io avverto anche un resinoso (pino) di buona intensità e un tocco catty. Non mi aspettavo di trovare anche una nota di cereale presente: non è molto intensa ma c’è ed è molto più caratterizzante di ben più blasonate IPA artigianali. Percettibile la fermentazione (soprattutto esteri, mango, frutta gialla e ananas). Discreta la persistenza e la struttura per un prodotto che trovo più che gradevole al naso. Scaldandosi, buona parte dell’ intensità però svanisce, ma rimane un aroma di tè verde apprezzabile.
- ESAME GUSTATIVO – Il meglio di se questa birra lo da appena versata, a bassa temperatura: lasciata riposare qualche minuto perde molta della propria grazia anche in bocca, pur rimanendo godibile. C’ è una dolcezza lieve con cui la beva comincia; nella fase centrale, piuttosto anonima, la birra scivola senza grossi sussulti, fino ad arrivare ad un finale lievemente amaro di bassa persistenza e dove un erbaceo poco convinto (che sembra verdura cotta) tenta di dire la sua, con poco successo. Gasatura alta (un pò troppo), corpo medio, astringenza bassa, sapidità bassa, acidità bassa, umami nullo. Retrolfattivamente, erbaceo.
- ESAME FINALE – E’ una delle birre più camaleontiche che abbia mai bevuto: se al naso sono rimasto molto colpito in positivo, altrettanto lo posso dire in negativo quando l’ ho messa in bocca. Peccato, avesse mantenuto qualche che olfattivamente prometteva, avremmo avuto una birra eccellente.
- ABBINAMENTI – Se bevuta nei primi 3 minuti fa un figurone con tutti i classici abbinamenti da IPA americana: pesce, carne bianca, vitello, pasta, risotti… se lasciata “decantare” un pochino diventa tutt’ altra birra, che vedo solo con finger food o aperitivi da bancone del bar.
- CONSIGLIATA A… – …chi beve velocemente le birre; chi apprezza i luppoli americani; chi cerca una birra da supermercato un pò diversa dalle solite.