Busa dei Briganti - Bronson
“Non lasciatevi trarre in inganno dall’aspetto decisamente old school: questa belga picchia duro. Ispirata ai classici abbaziali dello stile, muscolare e intensa, unisce a note di frutta bianca e gialla (albicocca secca, pera candita, un accento di susina) sensazioni speziate, pepate e di lievito fresco… Culminando in un finale amaricante di grande secchezza, e in un vigoroso accordo warming. Fate i bravi, Bronson vi osserva!”
- STILE – 26C – Belgian Tripel
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://busadeibriganti.com/
- LOTTO – 17422
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – 30/10/2026
- DATA DEGUSTAZIONE – 11/7/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 25°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 10°
- CALICE UTILIZZATO – Teku
- ALCOOL – 8.3 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 22
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
La Belgian Tripel dei padovani di Busa dei Briganti si propone di essere una riproposizione del classico stile belga; si presenta con un giallo dorato pieno con leggeri riflessi aranciati; schiuma abbondante a grana fine, di colore bianco, cremosa e di buona persistenza. Velata.
Il malto è medio e di impronta panificata; cereale e miele fanno sono altrettanto presenti. Noto un forte solfuro non appena porto il naso verso il calice ed è sprigionato dal cappello di schiuma; decisamente troppo forte e piuttosto fastidioso. Gli esteri sono medio-bassi (pesca, pera, albicocca) e i fenoli medi: un tocco di chiodo di garofano e abbondante pepe bianco. Bassa la luppolatura di carattere floreale, speziato ed erbaceo.
La dolcezza che l’ imbocco regala è moderata e di carattere panificato; evidenti anche note di cereale e granaglie. Gli esteri sono un po’ più bassi al palato (pera, albicocca) e la speziatura di origine fenolica è media soprattutto grazie al forte contributo del pepe bianco, molto caratterizzante. Riscontro, durante l’ assaggio, un tocco di DMS (vegetale cotto) ma non è molto penetrante. Finale molto secco e amarezza moderata, bilanciamento verso il malto. In retrolfattiva trovo miele.
Corpo medio-basso, sensazione alcolica medio-alta, bassa astringenza, bassa acidità, gasatura molto alta, bassa cremosità e un tocco sapido di origine minerale.
Trovo sia una birra discreta e nella media; il piacere di bevuta è soddisfacente ma il solfuro odorato è davvero molto intenso. Per fortuna si placa decisamente durante l’ esperienza, ma ne devo tener conto. Un lieve DMS non disturba più di tanto e complessivamente è una Tripel che si fa bere volentieri.
Col cibo, vista la secchezza che genera, la abbinerei ad un piatto molto unto, succulento e grasso lavorando per contrasto (una pasta al forno, ad esempio).
E’ una birra che indicherei a chi cerca una discreta Tripel e a chi non si fa spaventare da una presenza sulfurea decisa (a qualcuno piace anche), ma anche a chi cerca una bevuta gasata, intensa e con un finale assai “cattivo” frutto della assenza di zuccheri residui.