Birrificio Sabino onde evitare equivoci battezza “Stout” la propria birra scura in stile irlandese; bella la lattina, con un verde smeraldo su sfondo nero. Birra che è marrone scuro con riflessi mogano, schiuma molto presente a grana fine ma di scarsa persistenza. Opaca.

Naturalmente sono i sentori torrefatti a colpirmi subito; cioccolato, malto arrostito e caffè si esprimono con una intensità pertinente allo stile. Quello che è meno pertinente è un fastidioso sentore metallico assieme ad un altrettanto annoiante aroma ossidativo, un po’ fastidiosi. Media fermentazione con frutta a guscio e nessun fenolo. Basso aroma di luppolo (terroso, erbaceo). 

In bocca il malto si esprime in modo deciso, soprattutto grazie a cioccolato scuro e caffè. Il metallico al palato è un po’ più quieto in questa fase ma si avverte comunque, assieme ad un cartonato ossidativo. Fermentazione che conferma la propria incidenza tramite non solo nocciolato, ma anche un tocco di legnoso e di fungino. Medio-basso luppolo, di carattere terroso ed erbaceo. Bilanciamento verso i malti, amarezza medio-bassa e secchezza moderata.

Corpo medio, bassa gasatura e altra cremosità; una punta di astringenza e media sensazione calorica, opportuna per lo stile. Piacevolissima è la sensazione di morbidezza tattile.

Una birra nella media, che paga il forte metallico (probabilmente di origine ossidativa) che ho nettamente avvertito. Ottime le sensazioni palatali e astringenza minima; nessun segno di bruciatura da malti. 

Apprezzabile coi classici abbinamenti da Irish Stout: la berrei con una bistecca di manzo ai ferri.

Consigliata a chi ama le Stout in ogni sua forma e ne cerca una molto classica come formulazione e risultato. Molto “didattica” anche per chi vuole avvicinarsi a questo popolare stile irlandese.