Birrificio della Granda - Chestnut Lager
“Una birra dal gusto deciso e dalla bevuta estremamente piacevole! La delicatezza delle castagne e i suoi aromi dominano la scena lasciando in bocca note di caramello e crema di marroni.”
- STILE – 29A – Fruit Beer
- FERMENTAZIONE – Bassa
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.grandabeer.it/
- LOTTO – L3161
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarato
- DATA SCADENZA – 2/2026
- DATA DEGUSTAZIONE – 26/7/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 25°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 8°
- CALICE UTILIZZATO – Teku
- ALCOOL – 6.9 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 28
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
I cuneesi di Birrificio della Granda “osano” una ricetta che prevede una bassa fermentazione ambrata con aggiunta di castagne: io la identifico quale Fruit Beer visto che non si può valutare certo come Amber Lager. Bello e aggressivo il packaging della lattina e birra che si presenta in un ambrato scuro con riflessi mogano; schiuma scarsa e poco persistente di color crema, a grana fine. Limpida nonostante la scurezza.
E’ evidente dalla prima annusata che le castagne dominino in lungo e in largo; presente una parte malata di tutto rispetto grazie a caramello e pane tostato; esteri che evidentemente sono alti grazie all’ aggiunta fruttata; profilo fermentativo pulito. Avverto un leggero diacetile e una traccia di ossidazione a causa di un refolo di cartone bagnato che avverto distintamente, ma con poca intensità. Nessun aroma di luppolo.
In bocca è decisamente più complessa: la parte di castagna è sempre dominante e il malto è decisamente presenta, ma nella parte centrale del sorso compaiono aromi legnosi, di cartone (ossidazione) e di tabacco. Anche in bocca presente un leggero diacetile. Nessun aroma di luppolo nemmeno in bocca, ma l’ amaricatura c’è e si manifesta con un amaro basso, ma percettibile. Bilanciamento totalmente verso il malto e finale bilanciato, leggermente tendente al dolce.
Corpo basso, medio-bassa carbonazione, bassa cremosità, nessuna astringenza, sensazione calorica medio-bassa. Nessuna sapidità e nessuna acidità.
Buon esperimento dei ragazzi piemontesi, i cui difetti tecnici sono minimi ma in cui manca un po’ di secchezza e soprattutto l’ apporto del luppolo per bilanciare così tanti esteri fruttati provenienti, in questo casso, proprio dalla castagna in persona. Si beve con piacere ed è snella; mi delude solo un po’ nel finale, che reputo poco secco.
Indubbiamente strizza l’ occhio a piatti leggeri e di stampo autunnale per concordanza aromatica e stagionale; in quanto a contrasto indicata a battagliare i piatti amari, piccanti e speziati.
E’ una birra non comune che consiglio a chi cerca un qualcosa di particolare e di diverso dal solito; ovviamente imprescindibile nei confronti di chi ama il frutto autunnale per antonomasia.