Birrificio dei Perugini - Santamaria

“Questa birra nasce dalla collaborazione con l’azienda agricola “il Castello del Sole” anch’essi legati all’alta valle del Menotre. Abbiamo scelto una Ale dal colore chiaro a cui l’apporto della canapa confluisce un carattere forte. Fresca al naso, lascia al palato un piacevole e ben definito sapore erbaceo.”

  • STILE – Spiced, Herb or Vegetal Beer
  • FERMENTAZIONE – Alta
  • PROVENIENZA – Italia
  • GENERE – Artigianale
  • SITO DEL PRODUTTORE – https://flliperugini.com/
  • LOTTO – 1303-23
  • DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 13/3/2023
  • DATA SCADENZA – 11/2024
  • DATA DEGUSTAZIONE –  13/6/2024
  • TEMPERATURA LUOGO – 23°
  • TEMPERATURA DI SERVIZIO – 12°
  • CALICE UTILIZZATO – Teku
  • ALCOOL – 5.5 %
  • GRADI PLATO – Non Dichiarato
  • IBU – Non Dichiarato
  • EBC – Non Dichiarato
  • REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso

Non è uno stile comune ed è una delle prime che assaggio: le Spiced, Herb o Vegetal Beers non sono certo diffusissime, per via della loro difficile identità che spesso, a leggere BJCP, sfocia troppo nel vegetale, perdendo il concetto di birra. Onore al Birrificio dei Perugini per aver avuto coraggio nel brassare una birra in questo stile e per averlo reso “birra” e non una spremuta di canapa.

Di colore aranciato, è opaca. La schiuma è di discreta abbondanza, buona persistenza, bianca e a grana fine. Appare di corpo medio e media effervescenza.

I sentori che più evidenti sono indubbiamente quelli vegetali ed in particolare quello della canapa, con cui ammetto di non aver particolare familiarità. La base maltata è semplice e crea un tappeto di panificato e granaglie. Intensi gli esteri che sprigionano pera e albicocca. Basso il luppolo tramite un lieve floreale, speziato ed un citrico più intenso.

Il sorso vive di una acidità media, che purtroppo non calza bene con il contesto in cui questa birra si muove. Mi giungono asprezze citriche un po’ eccessive, nonostante la birra non sia sgradevole. Domina il sapore vegetale di canapa, che con gli esteri fruttati rappresenta il cuore di questa beva, che si conclude con un amaro percettibile e con una secchezza media. Avvertibile un certo residuo zuccherino e bilanciamento verso il malto.

Il corpo è basso e la gasatura medio-alta; non trovo calore alcolico e individuo una bassa cremosità. Purtroppo anche una astringenza non gradevole che assieme all’ acidità già descritta crea una sensazione tattile dura. 

Non è una cattiva bevuta e va dato atto ai Fratelli Perugini di aver fatto un prodotto con coraggio che “è” birra (e in questo stile non è scontato): la bevuta è però viziata da durezza abbastanza marcate. Un peccato veniale perchè la base ale, il bilanciamento e gli esteri fruttati sono tutti molto interessanti. Serve una messa a punto per rendere un po’ meno spigolosa la beva.

Col cibo potrebbe indubbiamente dire la sua ove si necessiti di decisa astringenza e acidità, ragionando per contrasto. Plausibile anche con piatti con abbondanti verdure per cercare una concordanza. 

Birra che suggerisco a chi non ha mai bevuto uno stile simile (e siamo in pochi) o a chi non si fa spaventare da acidità ed astringenza, qui un po’ fuori contesto ma non eccessivamente disturbanti. 

VALUTAZIONE PIACEVOLEZZA

6.1/10

61/100

VALUTAZIONE METODO BJCP

2.3/5

23/50