Bayerische Staatsbrauerei Weihenstephan - Vitus
“Our light-coloured, spicy single-bock, “Vitus” is saturated with fine yeast and a creamy foam. It is a specialty with a round character based on the extra long storage time. The fruity smell of dried apricots joins aromas of citrus, cloves and hints of banana. Full-bodied and sparkling with an effervescent mouthfeel. Thus, the Vitus does not taste like a typical Bock beer but more like a noble, fruity wheat beer. Perfect with red meat, strong cheese and also able to guide desserts. Brewed according to our centuries-old brewing tradition on the Weihenstephan hill.”
- STILE – 10C – Weizenbock
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Industriale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.weihenstephaner.de/en
- LOTTO – L22038303
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – 15/12/2024
- DATA DEGUSTAZIONE – 22/10/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 20°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 10°
- CALICE UTILIZZATO – Weizenglas
- ALCOOL – 7.7 %
- GRADI PLATO – 16.5
- IBU – 17
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
La Vitus di Weihenstephan è uno degli esempi di stili più fugidi per quanto riguarda le Weizenbock, stile che, purtroppo, si fa molta fatica a trovare in Italia, visto che non suscita particolare interesse da molti birrifici nostrani, un po’ come in generale le birre di frumento. Questa Weizenbock palesa un color dorato pienissimo, quasi ambrato chiaro, con riflessi aranciati. Schiuma abbondante, bianca, di buona persistenza. La grana è medio – fine e la birra è quantomeno opalescente.
Il cereale si esprime su una media intensità grazie ai sentori panificati, di cereale e di frumento; esteri medi (banana) e parte fenolica leggermente più incidente grazie al classico chiodo di garofano che caratterizza lo stile. Non rilevo alcool al naso, mentre un soffio di zolfo e un netto aroma di gomma da masticare fanno capolino al naso. Nessun aroma di luppolo e presente anche un sentore di lievito evidente.
Gli indizi di panificato e di aromi di quella sfera di appartenenza si ritrovano anche in bocca, assieme ad un leggero aroma di “ricchezza” derivata dalle reazioni di Maillard. Rispetto al naso individuo un senso leggermente bruciante dato dall’ alcool, nettamente presente al palato e che un po’ mi infastidisce. Confermato il lieve sentore di bubblegum e l’ incidenza fermentativa, con l’ intensità che ho ravvisato al naso. Molto bassa la presenza di luppolo tramite un lieve aroma floreale; amarezza assai bassa e media secchezza.
Corpo medio, gasatura sostenuta, astringenza percettibile e un po’ alta, cremosità notabile e sensazione alcolica netta, un po’ urticante. Mi aspettavo qualcosa di meglio da questo settore.
Per una birra industriale, sebbene un esempio di stile certificato dal BJCP, non ci si può aspettare tanto di meglio: se stilisticamente è assolutamente perfetta, lo è meno dal punto di vista tecnico tramite una serie di imperfezioni nessuna delle quali ammazza la piacevolezza, ma la limita leggermente. In particolare è la sensazione alcolica ad essere, in bocca, un po’ troppo marcata e a causare un leggero senso di bruciatura. Detto ciò, la Vitus rappresenta un perfetto esempio stilistico e garantisce una buona qualità nonostante la non perfezione dell’ esempio che ho bevuto io.
Anche in questo caso, trattandosi di una birra della famiglia delle Weizen, siamo di fronte ad un prodotto che si abbina davvero a tanti piatti: questa Vitus, in particolare, visto il suo grado alcolico si presta bene ad essere bevuta con pietanza particolarmente grasse e, concordando, con piatti in cui la parte panificata e richiamante la pasta frolla sono evidenti.
Farà la gioia di chi cerca una alternativa alle classiche Hefe Weizen, con un tocco di panificato a media cottura decisamente caratterizzante. Piacerà sicuramente a chi apprezza lo stile, che, sebbene sia davvero di nicchia, rappresenta una eccellente variante delle ben più note birre di frumento.