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Pivovar Obora - Porter
“Birra nera, molto densa, forte ed espressiva, molto beverina grazie alla fermentazione più elevata. Ti incoraggia quindi a bere di più e a riconoscere una vasta gamma di gusti e aromi. Cioccolato fondente, caffè e un bevitore esperto potranno sentire sentori di amarene e frutta secca. Per la produzione sono stati utilizzati 7 tipi di malto e 4 tipi di luppolo”
- STILE – 20A – American Porter
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Rep. Ceca
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.pivovarobora.cz/
- LOTTO – Non Dichiarato
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – 03/10/2025
- DATA DEGUSTAZIONE – 16/10/2025
- TEMPERATURA LUOGO – 20°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 15°
- CALICE UTILIZZATO – Pinta
- ALCOOL – 7 %
- GRADI PLATO – 20.5
- IBU – 50
- EBC – 153
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Di un color marrone scuro, è molto compatta nella consistenza cromatica e non lascia intravedere nessun riflesso. Schiuma molto abbondante di color cappuccino, compatta, ad effetto mousse e di lunga persistenza con grana fine.
Evidenti gli aromi caffettosi, di cioccolato e caramello scuro; esteri di media intensità tramite prugna e ribes nero, nessuna traccia fenolica. Decisa l’ evocazione legnosa che questa birra regala, complice anche una sensazione di bruciatura intensa che sconfina quasi nell’ affumicatura. Luppolo medio con richiami erbacei, resinosi e soprattutto terrosi. Buona intensità.
La sensazione di torrefazione anche in bocca è alta, ma è altrettanto alta la deriva verso la bruciatura che questa birra prende. Esteri di media presenza che si manifestano nella fase centrale del sorso ed introducono la luppolatura, meno intensa che al naso ma con un terroso davvero importante che adduce con legnoso e la bruciatura ad una sensazione quasi di cenere di falò. Non piacevole per tutti e francamente un po’ troppo intensa. Amarezza medio-alta e ottimo residuo zuccherino che percepisco, a scapito, ovviamente, della secchezza.
Corpo medio-pieno, tenore alcolico nascosto alla perfezione (7° ABV che mai si avvertono), ottima cremosità, carbonazione media ma astrigenza più che avvertibile, quasi invadente.
Caffettosa, caramellata e cioccolatosa; percettibili gli esteri come ci si attende dallo stile, nessuna traccia fenolica e luppolata nel nome della terrosità con accenno resinoso. Nessun difetto tecnico particolare. Tutto perfetto? No, perché l’evocazione di bruciatura è davvero alta e fastidiosa, accompagnata da una astringenza poco piacevole. Birra nella media, ben fatta e intensa ma con un eccesso di burnt che, se a qualcuno può anche piacere per la sensazione di “sedersi attorno al camino”, a tanti altri non piacerà per la propria intensità.
Piatti di buona intensità aromatica e ottima compattezza sono indicati a livello strutturale; l’ astringenza che esprima la farebbero accompagnare, il linea teorica, anche a pietanze con nette componenti dolci. La vedo perfetta con una filetto di manzo di media cottura.
Piacerà a chi ama le Porter l’ oltreoceano con una luppolatura tendente al terroso; gli amanti dei sentori che oscillano fra il legnoso, l’ affumicato e una netta sensazione bruciante non rimarranno delusi da questa Porter di Obora.
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