Birra del Bosco - Cabròn
“Birra chiara a bassa fermentazione “potenziata”, nostra interpretazione ed omaggio al mondo bavarese, dove selezioniamo direttamente tutti i luppoli utilizzati, anche in dry-hopping. Amaro non invasivo che pulisce il palato a ogni bevuta, la giusta carbonatazione e la leggera presenza del malto, con accennate note di pane e lievi sfumature floreali sul finale, la rendono una birra adatta a chi non è disposto a scendere a compromessi. Pils new-school, 2.0″
- STILE – 5D – German Pils
- FERMENTAZIONE – Bassa
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://www.birradelbosco.it/
- LOTTO – L23053
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 05/03/2023
- DATA SCADENZA – 12/2024
- DATA DEGUSTAZIONE – 16/09/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 22°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 10°
- CALICE UTILIZZATO – Conico
- ALCOOL – 6.2 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 18
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Difficile avere dei riferimenti di stile quando si parla di Imperial Pils, stile che non è codificato ma le cui rappresentazioni non sono certo sparute; questa dei trentini di Birra del Bosco palesa un dorato pieno, molto limpido ed una schiuma abbondante, immacolata a grana media e di buona ritenzione.
Il sentore che domina al naso è un potente e un po’ eccessivo fruttato, probabilmente originato dai luppoli. Floreale (biancospino e camomilla), fruttato (pesca, albicocca, mela), erbaceo (erba tagliata, fieno), agrumato (lime) non si risparmiano in quanto ad intensità: interessante il bouquet che creano queste combinazione aromatiche, anche se francamente è un po’ eccessivo nell’ economia di una birra che vede una parte maltata davvero troppo risicata, con flebili sentori di miele e panificato. Nessun fenolico e una lieve nota sulfurea. Acquistando temperatura, emerge anche un tocco di DMS.
L’ assaggio conferma la tendenza floreal-fruttata di questa particolarissima Pils; anche in questo caso è eccessiva, a mio avviso, la prepotenza di quei sentori nel bilanciamento generale della birra, che rimane scarsa di base maltata. La trovo comunque pulita dal punto di vista fermentativo, con una amarezza medio-bassa (ne sarebbe servita un po’ di più per contrastare i tanti aromi fruttati di tendenza dolce) e una secchezza moderata.
Corpo medio-esile, bassa cremosità e bassa sensazione alcolica; un tocco di astringenza e gasatura ben bilanciata e molto gradevole, di media intensità. Molto bevibile e piuttosto scorrevole.
E’ difficile dare un giudizio ad un prodotto come questo: a me è piaciuto, al di là dello stile poiché ne ho captato il carattere quasi ribelle. Tecnicamente molto ben fatta, stilisticamente è un po’ eccessiva in alcuni aspetti. Tantissimo fruttato (potrebbe essere un eccesso di esteri o più facilmente una luppolatura un po’ generosa e non troppo calibrata) e un floreale davvero intenso, paga però una base maltata troppo esile.
Interessanti con piatti di esile struttura a pane dolce e panificata (in questo caso per contrasto); la eviterei con piatti a forte tendenza vegetale perchè questa birra è troppo proiettata in questa direzione.
Piacerà a chi cerca sentori fruttati e floreali nelle birre; sarà anche apprezzata da chi ama il luppolo, soprattutto aromatico. E farà la gioia di chi non ama le birre equilibrate ma lanciate verso uno dei macroingredienti tipici, in questo caso il luppolo.