Edelweiss è un marchio piuttosto conosciuto, soprattutto in ambito Weizenbier; dall’ Austria la Hefetrüb si presenta con una etichetta sobria ma molto distintiva. La birra è molto velata e di color dorato pieno con deboli riflessi arancione, schiuma molto abbondante e pannosa, bianca e mediamente persistente. Appare molto gasata.

E’ la banana, frutto degli esteri, a vincere la battaglia interna coi fenoli: questi ultimi sono certo presenti (chiodi di garofano e un tocco di vaniglia) ma indubbiamente inferiori al frutto tropicale tipico dello stile. Malto di intensità medio-bassa (frumento, granaglia e panificato) e luppolatura flebile che ravviso in un debole floreale e in un tocco erbaceo.

La beva comincia con il frumento che regala le sue tipiche note; è la banana, poco dopo, a prendersi la scena e a dominare la parte centrale della bevuta coadiuvata da vaniglia e chiodi di garofano. Luppolatura bassa che si avverte appena coi sentori che ho ravvisato al naso. Purtroppo rilevo un difetto piuttosto importante: è presente un metallico davvero molto intenso che infastidisce l’ esperienza gustativa e la limita assai. Bilanciamento sui malti, bassa secchezza e amaro molto basso.

Corpo medio, alta gasatura, bassa sensazione di calore; cremosità importante e un tocco non previsto di astringenza. Molto effervescente.

E’ una weizen nella media: ci sono certo prodotti molto peggiori, ma tanti molto migliori di questa Hefetrüb austriaca. Al naso è meglio che in bocca, dove un pesante sentore metallico ne parzialmente rovina la godibilità. 

Valida per tutti i classici ed praticamente infiniti abbinamenti che le weizen possono creare col cibo: ne dovessi optare uno, sarebbe con un arrosto di maiale con patate al forno.

Consigliata soprattutto ai cultori delle weizen, non per delle particolari qualità che questa birra possiede, ma perchè rimane nella media generale e non deluderà chi apprezza le birre di frumento tedesche.