Lo storico birrificio tedesco Maxlrainer annovera nel suo roster questa Pale Kellerbier, che definisce “di gusto fine e abboccato”. Nel mentre, il colore è un dorato intenso con tracce aranciate, la limpidezza è ottima e la schiuma è candida, abbondante e a grana medio-fine.

Il malto che percepisco è basso con richiami di miele, granaglie e di lievito di pane; purtroppo mi appare evidente da subito una nota di DMS (che arriva quasi al vegetale) e di diacetile (burro). Anche un tocco sulfureo è presente a schiuma piena, così come un segno di ossidazione. Nonostante ciò, il profilo fermentativo rimane moderatamente pulito. Un tocco di esteri (mela) e bassa luppolatura (speziato e floreale).

L’ assaggio non migliora di molto le cose: il malto fornisce un carattere di granaglie e di lievito di pane, la cui dolcezza generata è bassa ed è addirittura inferiore a quella creata involontariamente dall’ ossidazione. Mi giunge addirittura un tocco di acetaldeide (mela verde) quando la birra si scalda. Vegetale evidente (da DMS) e sensazione burrosa (diacetile). Bassa amarezza, bilanciamento leggermente verso il malto e finale moderatamente secco. 

Corpo esile, alta gasatura, cremosità medio-bassa, bassa sensazione alcolica, leggera astringenza fornita tattilmente dalla presenza di acetaldeide. 

Non è una birra che mi è piaciuta; troppi difetti evidenti che peggiorano ovviamente man mano che la birra acquisisce temperatura. Nonostante ciò, visivamente è corretta e anche le sensazioni boccali sono piuttosto centrate, a parte una astringenza non contemplata. 

Non mi sento di raccomandarla a qualcuno: si trovano Pale Kellerbier molto migliori sul mercato anche di più facile reperibilità.