Põhjala - Must Kuld
“A rich porter with smooth honey notes. Brewed with lactose for that extra silky texture. Enjoy on its own or as a dessert at the end of a decadent meal. Contains barley malt and lactose. Taste: As with the aroma, chocolate will come through first and foremost – this time a creamy white chocolate. Balancing this is a suggestion of delicate coffee with a decadent hint of raspberry and blackcurrant. Appearance: Jet-black with a crema-like head. Nose: The aroma of smooth milk chocolate will pour out of the bottle when opened, quickly followed by both honey and blackcurrant jam. Malts: Pale malt, Munich malt, Cara pale, Crystal 50, Crystal 150, Crystal 200, Carafa type 2 special, Chocolate malt, Lactose Hops: Magnum, Goldings”
- STILE – 9C – Baltic Porter
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Estonia
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://pohjalabeer.com/
- LOTTO – NOE41
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 20/6/2023
- DATA SCADENZA – 20/6/2026
- DATA DEGUSTAZIONE – 8/7/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 22°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 8°
- CALICE UTILIZZATO – Teku
- ALCOOL – 7.8 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 45
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
Gli estoni di Pohjala si sono ormai affermati grazie alle loro robuste produzioni di stili scuri, tra Imperial Stout e Baltic Porter: vado a provare proprio quest’ ultimo stile tramite la Must Kuld, che si presenta in un marrone molto scuro, opaco con una schiuma color nocciola poco presente e di bassa persistenza, con una grana molto fine.
L’ apporto del cereale è medio ed evoca una sensazione di importante dolcezza; melassa, cioccolato scuro, frutta scura. L’ affinamento in botte è evidente, benché non specificato e reca con se tutti gli aromi tipici della permanenza nel legno, tra cui un paio non piacevolissimi come il fungino, un senso di stantìo e il più apprezzabile tabacco. Ad ingentilire questi aromi forti trovo un tocco di vaniglia. Esteri di media intensità (ciliegie sotto spirito) e fenolico medio-bassa (zenzero e noce moscata). Nessun aroma di luppolo.
La dolcezza che la birra è in grado di generare è effettivamente più bassa di quanto ipotizzato annusandola; si attesta su valori risicati grazie al cioccolato fondente e all’ uvetta. Nel cuore del sorso trovo esteri (ciliegie sotto spirito, datteri, fichi) e un confermato medio-basso fenolico, sempre tramite noce moscata e zenzero. Evidente un aroma vinoso che ricorda lo sherry frutto di ossidazione, sicuramente ricercata. Bassa amarezza, bilanciamento determinatamente verso il malto e moderata secchezza. Anche in bocca mi manca l’ aroma di luppolo, indeterminato di quale qualità.
Corpo medio-basso, gasatura medio-bassa, alto senso di calore alcolico, bassa cremosità, medio-bassa astringenza, bassa sapidità e medio-bassa acidità.
Non è una birra che mi ha totalmente conquistato, a causa di numerose contraddizioni che a mio giudizio sono presenti: non dichiararla Barrel Aged è un limite (poiché il passaggio in legno fornisce un gran numero di aromi particolari che a tutti non possono piacere); l’ ossidazione è palese ma indubbiamente ricercata e ci trovo un sentore leggermente invecchiato che rimarco, proprio per i motivi già citati. C’ è la presenza del lattosio (strana) allo scopo di dare una morbidezza superiore: trovo che non ci sia particolarmente riuscito. Non è affatto una birra cattiva, ma è semplicemente interpretata con molta leggerezza, soprattutto in sede di dichiarazione sulla lattina.
Facilmente e scontatamente abbinabile a dessert al caffè, cioccolato o caramello; possibile, ma meno probabile, che si possa intendere con un piatto salato.
Piacerà agli estimatori del birrificio estone (e sono tanti) e a chi ama le complessità aromatiche e gli affinamenti in botte; parlo di una birra molto intensa e con parecchio da dire, benché, a mio giudizio, non perfettamente in stile.