Birrificio dei Perugini - Alzabove
Questa Belgian Ale di origine umbra è così descritta dal produttore: “Sono nata in onore della fonte da cui provengo, sono l’acqua di Rasiglia che una volta raggiunta Montefalco contribuisco alla buona riuscita di questa birra. Sono forte e dura come la birra che porta il mio nome, una Belgian Ale dai malti caramellati e dal colore rosso ramato, dal carattere robusto e piacevolmente aromatico.”
- STILE – Belgian Blond Ale
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Artigianale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://flliperugini.com/
- LOTTO – 6006-23
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 6/6/2023
- DATA SCADENZA – 11/2024
- DATA DEGUSTAZIONE – 6/4/2024
- TEMPERATURA LUOGO – 21°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 12°
- CALICE UTILIZZATO – Balloon
- ALCOOL – 7 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
- ESAME VISIVO – Esprime un color ramato pieno ed è molto opalescente. La schiuma è scarsa e di color avorio, a grana finissima e di scarsa omogeneità. Appare di corpo robusto e di discreta effervescenza.
- ESAME OLFATTIVO – Il caramello è indubbiamente il sentore più vivace in questa Alzabove, coadiuvato da frutta a guscio (nocciola) e pane tostato. Il lievito fornisce un contributo tutto sommato basso considerando che siamo, teoricamente, in Belgio: non mancano soprattutto esteri fruttati (caco, datteri) lui cui incidenza è però piuttosto bassa. La peculiarità di questa birra però è sicuramente ciò che regala tramite la luppolatura: erbaceo, balsamico e un fruttato che mi ricorda addirittura l’ anguria. Sicuramente inusuale questa scelta dell’ amaricante, un pò spiazzante e la cui armonia con lo stile (o ciò che presuppone di essere) è quantomeno dubbia. Intensità medio-alta e ottima persistenza; di media complessità e di “strano” appeal al naso.
- ESAME GUSTATIVO – Se al naso questa libertà stilistica mi aveva lasciato perplesso, ugualmente nutro dubbi al palato visto che è evidente anche una nota acida che francamente non capisco che senso abbia: a me non infastidisce affatto e non va oltre il moderato, ma è quantomeno spiazzante in un stile del genere. Rispetto al naso trovo meno caramello e più nocciola; una fermentazione più incisiva (frutta cotta, soprattutto mela e caco) e una luppolatura che fornisce una amaro di discreta intensità, una secchezza più che discreta e una persistenza scarsa, con una aroma balsamico-di erbe aromatiche che fatico a capire. Sapidità bassa, corpo medio, gasatura medio-bassa, acidità media, astringenza medio alta.
- ESAME FINALE – E’ una birra strana, troppo strana per poterla apprezzare: a cominciare dallo stile che non ho capito quale sia (Belgian Ale mi dice molto poco), proseguendo con una luppolatura quantomeno bizzarra (melone, balsamico, erbaceo e fruttato assieme…) e finendo con una lieve acidità che non ha molto senso in questo contesto. Non è una certo una birra cattiva, ma è una birra che non ho capito per le troppe sorprese che offre e che, a mio giudizio, non creano molta armonia.
- ABBINAMENTI – E’ una birra che non ha una identità precisa, ma il maltato e l’acidità sono le cose che trovo essere più caratteristiche:
- PER CONCORDANZA – Piatti a tendenza dolce di stampo autunnale
- PER CONTRASTO – Cibi grassi, untuosi, leggermente succulenti, a tendenza acida, lievemente piccanti
- CONSIGLIATA A… –…chi cerca una birra talmente originale da essere impossibile da definire e catalogare; chi apprezza una lieve acidità in una birra maltata; chi beve fuori dagli schemi e dagli stili.
VALUTAZIONE FINALE
★★★★★★★★★★ 5.8/10