Brasserie Goudale - Abbaye de Vauclair Imperiale
Non ho trovato nessuna in formazione riguardo questa birra definita da Untappd Farmhouse Ale – Bière de Garde (il binomio è abbanstanza curioso) e prodotta da Brasserie Goudale (la stessa della celeberrima Bière du Demon). Bella la bottiglia, e generoso formato da 75 ml.
- STILE – Bière de Garde
- FERMENTAZIONE – Alta
- PROVENIENZA – Francia
- GENERE – Industriale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://brasserie-goudale.com/nos-bieres/
- LOTTO – L212X1807
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – 18/7/2021
- DATA SCADENZA – 7/2024
- DATA DEGUSTAZIONE – 21/12/2023
- TEMPERATURA LUOGO – 19°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 13°
- CALICE UTILIZZATO – Teku
- ALCOOL – 7.5 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – Non Dichiarato
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – GDO (Lidl)
- ESAME VISIVO – Presenta una color aranciato pieno, molto limpido; la schiuma è molto abbondate, a grana media, pannosa e mediamente persistente. La stessa è discretamente omogenea. Appare mediamente effervescente e di corpo abbastanza leggero.
- ESAME OLFATTIVO – E’ molto influenzata dalla fermentazione: non c’ è dubbio che i riferimenti sono al Belgio, al di là della catalogazione dello stile. Trovo che la presenza del malto sia discreta (miele, malto puro, un tocco di frutta secca), ma ben inferiore rispetto a quello che il lievito è in grado di regalarmi: pepatura bianca abbondante, tanta vaniglia e parecchia pera. Ben salda anche la luppolatura, espressa tramite un abbondante floreale (fiori gialli), erbaceo e fruttato. Gli aromi non sono pulitissimi, ma sono sufficientemente distinti, di discreta intensità e nominale persistenza. Mediamente complessa, trovo esprima un discreto appeal.
- ESAME GUSTATIVO – Il sorso comincia con una evidente presenza di dolcezza tramite un deciso miele e in parte minore dal malto; tale amabilità persiste molto e trovo sia un po’ troppo accesa nell’ economia della birra. La parte centrale mi crea una sensazione un pò più dura causata dalla decisa presenza alcolica molto mascherata al naso che, nonostante una piacevole cornice di vaniglia, qui trova libero sfogo (parlo di un tenore medio, 7.5 ° ABV ma che in bocca si sentono tutti). Ciò induce una sensazione boccale molto sciropposa e lievemente stucchevole. Il corpo è abbastanza scarso per il tenore alcolico, mentre la gasatura si attesta su livelli medio-alti. Nel finale è presenta una dolcezza mielosa ancora viva, un amaro molto basso, una secchezza che si sente, ma comunque inferiore alla dolcezza residua. Persistenza luppolata bassa, in cui un flebile floreale si intravede. Acidità medio-bassa, sapidità bassa, astringenza bassa.
- ESAME FINALE – Non è tanto importante lo stile, quanto la qualità: e questa birra, nonostante al naso sia anche vagamente interessante, in bocca ne ha poca. Troppo snella per i 7.5° ABV, troppo dolciastra vista la secchezza e l’ amaro che dovrebbero dare maggior equilibrio. E’ una birra comunque nominale, si fa bere (per una volta).
- ABBINAMENTI – Molto dolce, corpo leggero, carbonazione medio alta, tenore alcolico medio:
- PER CONCORDANZA – Non mi sento di consigliare nulla vista la enorme dolcezza della birra
- PER CONTRASTO – Cibi piccanti, sapidi e succulenti; aromaticamente cibi che siano tutto tranne dolci.
- CONSIGLIATA A… –… chi cerca una bevuta molto proiettata verso il dolce (dolciastro); chi ama il miele nelle birre; chi apprezza le bevute con poco amaro e poca secchezza; chi ama più odorare le birre che berle.
VALUTAZIONE FINALE
★★★★★★★★★★ 5.5/10