Peroni - Nastro Azzurro Mais Nostrano
Molto curioso che venga così evidenziato che il mais (un ingrediente non certo ricercato nel campo brassicolo) sia orgogliosamente italiano, sa quasi di provocazione quello che è scritto sull’ etichetta di questa Peroni, che così è descritta: “Dal 1963 i migliori ingredienti si incontrano per rendere Nastro Azzurro la birra premium italiana più bevuta all’estero. L’esclusivo Mais Nostrano offre il sapore tipicamente rinfrescante. Gli speciali luppoli super aromatici donano la caratteristica nota amara. Il malto d’orzo garantisce trasparenza e brillantezza.”
- STILE – International Pale Lager
- FERMENTAZIONE – Bassa
- PROVENIENZA – Italia
- GENERE – Industriale
- SITO DEL PRODUTTORE – https://peroninastroazzurro.it/
- LOTTO – L3140214
- DATA IMBOTTIGLIAMENTO – Non Dichiarata
- DATA SCADENZA – 5/2024
- DATA DEGUSTAZIONE – 12/6/2023
- TEMPERATURA LUOGO – 22°
- TEMPERATURA DI SERVIZIO – 7°
- CALICE UTILIZZATO – Conico
- ALCOOL – 5.1 %
- GRADI PLATO – Non Dichiarato
- IBU – 24
- EBC – Non Dichiarato
- REPERIBILITA’ – Siti specializzati o shop del birrificio stesso
- ESAME VISIVO – Un pallido giallo, decisamente paglierino, è il colore di questa lager, che è decisamente trasparente e piuttosto effervescente. La schiuma è copiosa e candida, discretamente persistente e a grana fine, piuttosto omogenea. Appare molto fluida.
- ESAME OLFATTIVO – Servita alla temperatura indicata (piuttosto fredda), sprigiona una combinazione di granaglie (tra cui malto e crusca); il mais emerge appena la birra si scalda un pochino, ma da fredda si nasconde piuttosto bene. Il profilo fermentativo non è pulitissimo, a causa di una presenza solforosa un pò troppo incisiva al naso. La luppolatura al naso è praticamente inesistente: continuo ad odorare granaglie e zolfo a qualsiasi temperatura e in qualsiasi momento. Intensità molto bassa come la persistenza, ordinaria e molto semplice come struttura.
- ESAME GUSTATIVO – La presenza del cereale, tanto flebile al naso, non è certo più intensa in bocca, anzi: sfuma in pochissimi attimi e lascia spazio ad una parta centrale dove la caratterizzazione maggiore è quella di un sulfureo da lievito non fastidiosa, ma un pò troppo presente. La birra scorre via senza ostacoli, e il mais in retrolfattiva si comincia a far sentire man mano che il calice prende gradi di temperatura. Il finale è poco amaro (c’ è una traccia di erbaceo non meglio precisata) e abbastanza secco, di minima persistenza. La bocca rimane un pò asciutta a causa di una astringenza da fermentazione un pò troppo prolungata. Corpo acquoso, gasatura molto alta.
- ESAME FINALE – Scarsissima intensità e qualche palese difetto, soprattutto tattile. Non lascia una bocca memorabilmente soddisfatta. Non potevo aspettarmi un capolavoro, ma una birra un pò più amabile, si.
- ABBINAMENTI – Finger food, aperitivi da bancone del bar e, onestamente, nulla di più.
- CONSIGLIATA A… – …chi non ha l’ acqua a casa e ha sete.
VALUTAZIONE FINALE
★★★★★★★★★★ 8.2/10